In molti contesti non è rispettato il concetto di uguaglianza per quanto riguarda le donne, soprattutto se hanno anche una disabilità visibile.
Penso al lavoro, in cui c’è spesso il pregiudizio che la donna sia in grado di svolgere solo alcune mansioni a causa di caratteristiche fisiche e/o caratteriali che la fanno apparire in svantaggio. Caratteristiche che vengono considerate ulteriormente in maniera svalutante se ad accompagnare il nostro essere donna c’è una condizione di disabilità, che per antonomasia equivale ad essere deboli.
Io credo che donne e uomini debbano essere considerati secondo i propri interessi e le proprie inclinazioni, e non secondo il genere, bypassando ogni forma di pregiudizio. Per questo motivo è importante affrontare ogni esperienza senza timore di mostrare le proprie capacità: solo evidenziando quelle aumenteremo le possibilità di essere apprezzati e far considerare alle persone la disabilità come “un accessorio” che non condiziona come ragioniamo, lavoriamo o ci poniamo nei confronti degli altri.
Un altro ambito in cui l’uguaglianza è ancora lontana riguarda la sessualità: forte è il pregiudizio che le persone con disabilità non abbiano desideri ed istinti al pari di tutti e per questo motivo è raro trovare informazioni mirate che aiutino a vivere una vita sentimentale e sessuale sana e consapevole nel rispetto delle proprie esigenze. Questo aumenta ancora il divario tra donne con e senza disabilità, facendo sentire le prime “incomplete” perché non in grado di raggiungere i traguardi che immaginano


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